Si intitola “Figure oniriche” ed è la nuova meravigliosa mostra d’arte contemporanea di Carlo D’orta e Mario Angelo Vacca, in arte Va.Ma.An, che ha luogo presso l‘Atelier D’Orta in Piazza Crati 14 a Roma dal 24 marzo al 22 aprile 2022, uno dei più stupefacenti confronti artistici che il 2022 saprà offrirvi.
L’evento è a cura di Anna Soricaro, critico, perito e curatrice d’arte e organizzata da PitturiAmo di Nino Argentati, esperto di web marketing, founder e amministratore.
Carlo D’Orta, il pittore della danza
“Liquidance” è il titolo del profondo lavoro di riflessione e introspezione che Carlo D’Orta affronta nella sua costante ricerca sul rapporto forma-movimento. Superare l’oggetto per come si presenta agli occhi di tutti è certo la sua missione, che fa della rappresentazione fantastica semplicemente una conquista poetica. La danza nasce già come un’attività artistica che permette di entrare nei moderni miti della creazione e del gusto estetico, ma D’Orta voleva fortemente cancellare le sterili vie della riproduzione meccanicistica della realtà, magari senza negarla, ma trasformandola in una vera esaltazione liberatoria.
La danza diventa per lui soprattutto libertà e coesione, allegria e allegoria e non sofferenza e sacrificio. In un riflesso di azioni, sensazioni e suggestioni il linguaggio ordinario viene così cancellato per concedere alla fantasia immagini in trasformazione, che portano dentro di sé impressionismo ed espressionismo fino riappropriarsi, finalmente, della sua atmosfera e della sua invisibilità.
“Il corpo è l’oggetto psichico per eccellenza”, il solo oggetto psichico, e non poteva restare immobile li in uno scatto fotografico. Doveva muoversi, saltare vivere e rincorrere in una visione riflessa quell’attimo fuggente dell’inconscio, superando una realtà che il più delle volte sembra scontata.
L’arte di D’Orta è un’arte di percezione paziente, che giunge a toccare gli occhi dell’anima, è esaltazione dell’inconscio e della casualità. Il colpo d’occhio raccoglie le sue sensazioni che, di fronte a una splendida idea, sono diverse per ogni individuo.
Con i suoi scatti, in questa mostra d’arte contemporanea, custodisce e rivela infine a tutti le sue impressioni e ciò che le luci custodiscono in sé stesse. A volte, vedere le figure liquefarsi nel movimento estremo ci porta a credere nella sublime illusione di poter superare i limiti della conoscenza dell’uomo.
Francesco Zero, Galleria d’Arte Purificato.Zero, Roma
Va.Ma.An, il pittore che si ispira alla ricerca di se stessi
Mario Angelo Vacca, in arte Va.Ma.An, nasce a Ortueri, provincia di Nuoro, il 30 gennaio del 1959. Sin da ragazzo mostra uno spiccato interesse per l’arte eppure solo nel 1991 si dedica in modo assiduo alla pittura e scultura e da allora ha reso la pittura la costante della sua vita.
Ha realizzato diverse esposizioni, personali e collettive, partendo dalla sua terra sarda fino al resto d’Italia.
Numerosi giornalisti hanno scritto di lui, e di particolare rilievo è la monografia redatta a suo nome. Ha raggiunto livelli artistici considerevoli, tali da giungere terzo classificato al Premio Artista d’Italia.
Tonalità intense accolgono l’osservatore in quello che pare essere un viaggio intriso di successi, guerre, sofferenze, delusioni del passato, ricordi, emozioni e sensazioni.
Ogni opera è una narrazione, continua, costante in cui l’osservatore sta li a coglierne dettagli minuziosi, individuare particolarità in una continua scoperta. Vacca dialoga segretamente con l’osservatore e lo fa celando in ogni opera testi e sensi latenti che solo lo sguardo più arguto riesce a rintracciare. Ha avviato la sua carriera dipingendo paesaggi, poi ha iniziato ad affiancare a questa una nuova impostazione artistica “a tasselli”.
Ad ispirare l’artista è la vita, la ricerca di noi stessi e della gente. Ognuno di noi ha attraversato brutti momenti e tutto questo si inserisce in tutte le sue opere poiché ognuna è un trascorso, un’avventura grandiosa che vuole comunicare e lasciare un segno perché oggi la comunicazione sta perdendo valore, tutto è rimandato alla tecnologia.
Oggetto della maggior parte della sua rappresentazione è la dimostrazione della superficialità del vivere moderno.
Vacca dipinge da sempre e tutto nasce dalla sua sua fantasia. La sua arte traccia segni cardinali nell’arte contemporanea perchè non appartiene ad un genere specifico, ma in essa è presente astrazione e figurazione insieme.
Descrivere la figura è come dipingere la vita stessa, vita che tende naturalmente ed inevitabilmente a decomporsi ed è da questa concettualità che nascono i tasselli.
Cromatismi vividi esprimono la grinta e la tenacia di un artista che è prima di tutto un grande osservatore del mondo e della gente e, insieme, è un magnifico ideatore di speranza, riuscendo a creare un’arte sempre comunicativa che è segno perenne del presente e che diviene scrigno di speranza e illusioni positive.
Anna Soricaro, Galleria d’Arte ZeroUno, Barletta